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martedì 4 settembre 2012

La morte di un santo!

Proprio in queste ore, mentre sembrano sovrastare i clamori di morti illustri al mondo, è bene ricordare come, invece, muore un santo! Si perchè, di fronte al racconto fatto dalla nipote del trapasso del card. Martini, e agli elogi sperticati (come dice bene Antonio Socci) a me è venuta in mente un'altra morte "illustre" e vedendone le differenze ho capito come il trapasso del beato Giovanni Paolo II sia stato un vero grande esempio di morte di un santo. Tanto più rifletto sulla desolazione e la banalità del racconto di Giulia Facchini Martini sul corriere della sera, tanto più capisco la grandezza del Beato Giovanni Paolo II. L'arcivescovo Stanislaw Rylko racconta come «È stato proprio Gesù misericordioso che è venuto a prendere il Santo Padre per accompagnarlo in cielo». Il presidente del Pontificio Consiglio per i laici, infatti, era nella stanza del Pontefice, quando alle otto di sabato sera è iniziata la celebrazione della Messa della festa della Divina Misericordia (che ricorreva ieri e che fu istituita nel 2000 proprio dal Papa), presieduta da monsignor Dziwisz. Con loro il cardinale Jaworski e l'altro segretario del Pontefice, monsignor Mokrzycki. «Nel corso della Santa Messa - ha poi riferito Navarro - è stato amministrato a Giovanni Paolo II il santo Viatico e, ancora una volta, il sacramento dell'Unzione degli infermi». «Le ultime ore del Santo Padre - ha aggiunto il portavoce in un dichiarazione diffusa nella notte tra sabato e domenica - sono state caratterizzate dalla ininterrotta preghiera di tutti coloro che lo assistevano nel pio transito e dalla corale partecipazione in preghiera delle migliaia di fedeli raccolti da molte ore nella Piazza San Pietro». (Avvenire del 4 aprile 2005 (pag.6)) E anche se di parte il corriere della sera dell'epoca conferma il racconto. Insomma, tanto oggi ci si spertica per raccontare la paura difronte alla morte, fino ad invocare l'eutanasia confondendola volutamente con il non accanimento terapeutico, tanto vedo la grandezza di un santo che ad imitazione di Gesù Cristo, veglia fino all'ultimo in preghiera per affrontare e vincere la morte. Per inciso un conto è l'eutanasia che equivale a farsi ammazzare coem una bestia, e un conto è il rinunciare a inutili cure ( pastiglie o flebo con soluzioni che non possono riportare beneficio alcuno al malato), un conto è dar da bere o alimentare un morente per portargli sollievo, un altro conto ancora è portagli il Santo Viatico! Mi rendo conto, anche, che nella nostra società è in atto una vera e propria battaglia tra la Civiltà Cristiana e la barbarie dell'ateismo pratico... ma questo è l'inizio di un'altro post...