No alla legge contro l'omofobia

lunedì 23 febbraio 2009

Oremus pro pontifice nostro Benedicto


Angelus di domenica 22 febbraio 2009, (vedi il video!) papa Benedetto ci invita a pregare per lui e per la sua difficile missione.

La guarigione fisica è segno del risanamento spirituale, ha notato il Papa parlando ai fedeli prima dellAngelus, spiegando il racconto evangelico della guarigione del paralitico. Il peccato infatti è una paralisi dello spirito, da cui la potenza dellamore di Dio ci libera. Benedetto XVI ha poi ricordato la festa odierna della Cattedra di Pietro e il prossimo arrivo del tempo di Quaresima.
(INSERTO PAPA): Cari fratelli e sorelle, questa festa mi offre l'occasione per chiedervi di accompagnarmi con le vostre preghiere, perché possa compiere fedelmente l'alto compito che la Provvidenza divina mi ha affidato quale Successore dell'apostolo Pietro. Invochiamo per questo la Vergine Maria, che ieri qui, a ...

giovedì 19 febbraio 2009

Ritrovare le radice cristiane dell'Europa

Catechesi di mercoledì 18 febbraio 2009

Cari fratelli e sorelle,

il Santo che oggi avviciniamo si chiama Beda e nacque nel Nord-Est dell’Inghilterra, esattamente in Northumbria, nell’anno 672/673. Egli stesso racconta che i suoi parenti, all’età di sette anni, lo affidarono all’abate del vicino monastero benedettino perché venisse educato: "In questo monastero – egli ricorda – da allora sono sempre vissuto, dedicandomi intensamente allo studio della Scrittura e, mentre osservavo la disciplina della Regola e il quotidiano impegno di cantare in chiesa, mi fu sempre dolce o imparare o insegnare o scrivere" (Historia eccl. Anglorum, V, 24). Di fatto, Beda divenne una delle più insigni figure di erudito dell’alto Medioevo, potendo avvalersi dei molti preziosi manoscritti che i suoi abati, tornando dai frequenti viaggi in continente e a Roma, gli portavano. L’insegnamento e la fama degli scritti gli procurarono molte amicizie con le principali personalità del suo tempo, che lo incoraggiarono a proseguire nel suo lavoro da cui in tanti traevano beneficio. Ammalatosi, non smise di lavorare, conservando sempre un’interiore letizia che si esprimeva nella preghiera e nel canto. Concludeva la sua opera più importante la Historia ecclesiastica gentis Anglorum con questa invocazione: "Ti prego, o buon Gesù, che benevolmente mi hai permesso di attingere le dolci parole della tua sapienza, concedimi, benigno, di giungere un giorno da te, fonte di ogni sapienza, e di stare sempre di fronte al tuo volto". La morte lo colse il 26 maggio 735: era il giorno dell’Ascensione.

Le Sacre Scritture sono la fonte costante della riflessione teologica di Beda. Premesso un accurato studio critico del testo (ci è giunta copia del monumentale Codex Amiatinus della Vulgata, su cui Beda lavorò), egli commenta la Bibbia, leggendola in chiave cristologica, cioè riunisce due cose: da una parte ascolta che cosa dice esattamente il testo, vuole realmente ascoltare, comprendere il testo stesso; dall’altra parte, è convinto che la chiave per capire la Sacra Scrittura come unica Parola di Dio è Cristo e con Cristo, nella sua luce, si capisce l’Antico e il Nuovo Testamento come "una" Sacra Scrittura. Le vicende dell’Antico e del Nuovo Testamento vanno insieme, sono cammino verso Cristo, benché espresse in segni e istituzioni diverse (è quella che egli chiama concordia sacramentorum). Ad esempio, la tenda dell’alleanza che Mosè innalzò nel deserto e il primo e secondo tempio di Gerusalemme sono immagini della Chiesa, nuovo tempio edificato su Cristo e sugli Apostoli con pietre vive, cementate dalla carità dello Spirito. E come per la costruzione dell’antico tempio contribuirono anche genti pagane, mettendo a disposizione materiali pregiati e l’esperienza tecnica dei loro capimastri, così all’edificazione della Chiesa contribuiscono apostoli e maestri provenienti non solo dalle antiche stirpi ebraica, greca e latina, ma anche dai nuovi popoli, tra i quali Beda si compiace di enumerare gli Iro-Celti e gli Anglo-Sassoni. San Beda vede crescere l’universalità della Chiesa che non è ristretta a una determinata cultura, ma si compone di tutte le culture del mondo che devono aprirsi a Cristo e trovare in Lui il loro punto di arrivo.

Un altro tema amato da Beda è la storia della Chiesa. Dopo essersi interessato all’epoca descritta negli Atti degli Apostoli, egli ripercorre la storia dei Padri e dei Concili, convinto che l’opera dello Spirito Santo continua nella storia. Nei Chronica Maiora Beda traccia una cronologia che diventerà la base del Calendario universale "ab incarnatione Domini". Già da allora si calcolava il tempo dalla fondazione della città di Roma. Beda, vedendo che il vero punto di riferimento, il centro della storia è la nascita di Cristo, ci ha donato questo calendario che legge la storia partendo dall’Incarnazione del Signore. Registra i primi sei Concili Ecumenici e i loro sviluppi, presentando fedelmente la dottrina cristologica, mariologica e soteriologica, e denunciando le eresie monofisita e monotelita, iconoclastica e neo-pelagiana. Infine redige con rigore documentario e perizia letteraria la già menzionata Storia Ecclesiastica dei Popoli Angli, per la quale è riconosciuto come "il padre della storiografia inglese". I tratti caratteristici della Chiesa che Beda ama evidenziare sono: a) la cattolicità come fedeltà alla tradizione e insieme apertura agli sviluppi storici, e come ricerca della unità nella molteplicità, nella diversità della storia e delle culture, secondo le direttive che Papa Gregorio Magno aveva dato all’apostolo dell’Inghilterra, Agostino di Canterbury; b) l’apostolicità e la romanità: a questo riguardo ritiene di primaria importanza convincere tutte le Chiese Iro-Celtiche e dei Pitti a celebrare unitariamente la Pasqua secondo il calendario romano. Il Computo da lui scientificamente elaborato per stabilire la data esatta della celebrazione pasquale, e perciò l’intero ciclo dell’anno liturgico, è diventato il testo di riferimento per tutta la Chiesa Cattolica.

Beda fu anche un insigne maestro di teologia liturgica. Nelle Omelie sui Vangeli domenicali e festivi, svolge una vera mistagogia, educando i fedeli a celebrare gioiosamente i misteri della fede e a riprodurli coerentemente nella vita, in attesa della loro piena manifestazione al ritorno di Cristo, quando, con i nostri corpi glorificati, saremo ammessi in processione offertoriale all’eterna liturgia di Dio nel cielo. Seguendo il "realismo" delle catechesi di Cirillo, Ambrogio e Agostino, Beda insegna che i sacramenti dell’iniziazione cristiana costituiscono ogni fedele "non solo cristiano ma Cristo". Ogni volta, infatti, che un’anima fedele accoglie e custodisce con amore la Parola di Dio, a imitazione di Maria concepisce e genera nuovamente Cristo. E ogni volta che un gruppo di neofiti riceve i sacramenti pasquali, la Chiesa si "auto-genera", o con un’espressione ancora più ardita, la Chiesa diventa "madre di Dio", partecipando alla generazione dei suoi figli, per opera dello Spirito Santo.

Grazie a questo suo modo di fare teologia intrecciando Bibbia, Liturgia e Storia, Beda ha un messaggio attuale per i diversi "stati di vita": a) agli studiosi (doctores ac doctrices) ricorda due compiti essenziali: scrutare le meraviglie della Parola di Dio per presentarle in forma attraente ai fedeli; esporre le verità dogmatiche evitando le complicazioni eretiche e attenendosi alla "semplicità cattolica", con l’atteggiamento dei piccoli e umili ai quali Dio si compiace di rivelare i misteri del Regno; b) i pastori, per parte loro, devono dare la priorità alla predicazione, non solo mediante il linguaggio verbale o agiografico, ma valorizzando anche icone, processioni e pellegrinaggi. Ad essi Beda raccomanda l’uso della lingua volgare, com’egli stesso fa, spiegando in Northumbro il "Padre Nostro", il "Credo" e portando avanti fino all’ultimo giorno della sua vita il commento in volgare al Vangelo di Giovanni; c) alle persone consacrate che si dedicano all’Ufficio divino, vivendo nella gioia della comunione fraterna e progredendo nella vita spirituale mediante l’ascesi e la contemplazione, Beda raccomanda di curare l’apostolato - nessuno ha il Vangelo solo per sé, ma deve sentirlo come un dono anche per gli altri - sia collaborando con i Vescovi in attività pastorali di vario tipo a favore delle giovani comunità cristiane, sia rendendosi disponibili alla missione evangelizzatrice presso i pagani, fuori del proprio paese, come "peregrini pro amore Dei".

Ponendosi da questa prospettiva, nel commento al Cantico dei Cantici Beda presenta la Sinagoga e la Chiesa come collaboratrici nella diffusione della Parola di Dio. Cristo Sposo vuole una Chiesa industriosa, "abbronzata dalle fatiche dell’evangelizzazione" – è chiaro l’accenno alla parola del Cantico dei Cantici (1, 5), dove la sposa dice: "Nigra sum sed formosa" (Sono abbronzata, ma bella) –, intenta a dissodare altri campi o vigne e a stabilire fra le nuove popolazioni "non una capanna provvisoria ma una dimora stabile", cioè a inserire il Vangelo nel tessuto sociale e nelle istituzioni culturali. In questa prospettiva il santo Dottore esorta i fedeli laici ad essere assidui all’istruzione religiosa, imitando quelle "insaziabili folle evangeliche, che non lasciavano tempo agli Apostoli neppure di prendere un boccone". Insegna loro come pregare continuamente, "riproducendo nella vita ciò che celebrano nella liturgia", offrendo tutte le azioni come sacrificio spirituale in unione con Cristo. Ai genitori spiega che anche nel loro piccolo ambito domestico possono esercitare "l’ufficio sacerdotale di pastori e di guide", formando cristianamente i figli ed afferma di conoscere molti fedeli (uomini e donne, sposati o celibi) "capaci di una condotta irreprensibile che, se opportunamente seguiti, potrebbero accostarsi giornalmente alla comunione eucaristica" (Epist. ad Ecgberctum, ed. Plummer, p. 419)

La fama di santità e sapienza di cui Beda godette già in vita, valse a guadagnargli il titolo di "Venerabile". Lo chiama così anche Papa Sergio I, quando nel 701 scrive al suo abate chiedendo che lo faccia venire temporaneamente a Roma per consulenza su questioni di interesse universale. Dopo la morte i suoi scritti furono diffusi estesamente in Patria e nel Continente europeo. Il grande missionario della Germania, il Vescovo san Bonifacio (+ 754), chiese più volte all’arcivescovo di York e all'abate di Wearmouth che facessero trascrivere alcune sue opere e gliele mandassero in modo che anch'egli e i suoi compagni potessero godere della luce spirituale che ne emanava. Un secolo più tardi Notkero Galbulo, abate di San Gallo (+ 912), prendendo atto dello straordinario influsso di Beda, lo paragonò a un nuovo sole che Dio aveva fatto sorgere non dall’Oriente ma dall’Occidente per illuminare il mondo. A parte l’enfasi retorica, è un fatto che, con le sue opere, Beda contribuì efficacemente alla costruzione di una Europa cristiana, nella quale le diverse popolazioni e culture si sono fra loro amalgamate, conferendole una fisionomia unitaria, ispirata alla fede cristiana. Preghiamo perché anche oggi ci siano personalità della statura di Beda, per mantenere unito l’intero Continente; preghiamo affinché tutti noi siamo disponibili a riscoprire le nostre comuni radici, per essere costruttori di una Europa profondamente umana e autenticamente cristiana.

Benedetto XVI

lunedì 16 febbraio 2009

Messaggi in bottiglia

Cari amici oggi vorrei con voi fare il punto della situazione... cosa che si fa presto a dire ma che trovo alquanto difficile da farsi. Infatti sono molti i segnali che mi fanno drizzare le antennine...

Come fare? penso che Vi racconterò semplicemente i segnali che ho percepito così come mi sono arrivati...
Innanzi tutto voi tutti assidui lettori sapete che da ottobre i messaggi della Madonna a Medjugorie (di queste apparizioni magari ne parleremo approffonditamente in seguito) si sono fatti particolarmente accorati. (vedi il mio post sull'argomento del 5 febbraio 2009)

Circa un mese fa ho avuto la fortuna di avere in prestito un libro magnifico scritto dall'artista (pittore oltre che scrittore) canadese Michael O'Brian. Il libro edito in italiano per i tipi della San Paolo Editrice con il titolo de "Il Nemico" racconta la storia di un padre Carmelitano di uno sperduto monastero in palestina che improvvisamente viene richiamato in Vaticano per compiere una missione importante per le sorti della Chiesa Cattolica. Non vi racconto altro ma vi dico solo che io definirei Michael O'Brian un novello Soloviev o Benson (autori dei rpimi anni del secolo scorso che si sono cimentati con la narrazione degli ultimi tempi).
Vi consiglio caldamente di leggerlo, un libro bellissimo e che si divora in poco tempo malgrado lo spessore del volume.

Infine ho seguito con attenzione il caso dei cosidetti "levebvriani" o meglio della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, e in particolare ai motivi che hanno spinto papa Benedetto a revocare la scomunica. In realtà si tratta del secondo passo compiuto dal Santo Padre per tentare di sanare questo scisma. Il primo era infatti la liberalizzazione del rito della Messa tridentina (Summorum pontificum del 07/07/07 - traduzione), con cui si afferma il diritto dei fedeli di poter partecipare al Santo Sacrificio della Messa secondo il rito riformato da papa Giovanni XXIII. Da qui ho scoperto un paio di blog interessanti che vi consiglio di seguire perchè sempre molto aggiornati e ricchi di indiscrezioni. Si tratta di Rinascimento Sacro e di messa in latino.

Spero di avervi stuzzicato la curiosità e che possiate accompagnarmi anche voi nel percorso spirituale che la Provvidenza ci sta donando.

domenica 15 febbraio 2009

Confessione: Grazia di Dio Misericordioso

Prima della preghiera dell'Angelus di questa domenica, Benedetto XVI ha commentato l'episodio evangelico del lebbroso sanato ed ha invitato i fedeli a fare ricorso frequente al Sacramento della Confessione. I peccati che commettiamo ci allontanano da Dio e, se non vengono confessati umilmente confidando nella misericordia divina, giungono sino a produrre la morte dell'anima. Nel Sacramento della Penitenza, ha spiegato il Papa, Cristo ci purifica con la sua misericordia infinita, mediante i suoi ministri, e ci restituisce "alla comunione con il Padre celeste e con i fratelli, ci fa dono del suo amore, della sua gioia e della sua pace".

Cari amici approffittiamone di questa Grazia Divina, come dice la Madonna non perdiamo tempo, fissiamo l'appuntamento con la grazia della confessione almeno mensile, ne trarremo enormi benefici e anche le difficoltà si appianeranno. Provare per credere, lo dico per esperienza.

venerdì 13 febbraio 2009

Surreale cena per ringraziare i giornalisti

Bisogna avere l'orgoglio di dire la verità! ecco cos'ha organizzato l'avvocato Campeis:

Un ricco catering nella sua villa seicentesca – quella dove nonni, genitori e poi i figli hanno studiato da avvocati – camerieri in guanti bianchi, i migliori vini friulani: Eluana attendeva ancora sepoltura, ieri sera, quando nelle campagne fuori Udine l'avvocato Campeis, il legale udinese della famiglia Englaro, ha imbandito la sua tavola per i giornalisti.«So già che mi mancherete molto; con questa cena vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione che ci avete dato...». C'erano quasi tutti i colleghi della carta stampata, accolti con raffinatezza nel lusso di Villa Campeis. C'era finalmente Daniele Renzulli, figura storica del socialismo friulano, dicono il protagonista occulto dell'intera vicenda. In alto i calici: impresa giunta a buon fine.La festa è andata avanti fin quasi all'alba, poi tutti a letto, sazi, ma qualcuno anche turbato: «Ci siamo andati – racconta il collega di un grande quotidiano –: effettivamente era qualcosa di surreale». Al mattino, viso stanco e occhiaie per tutti: bisogna correre a Paluzza, oggi si seppellisce Eluana.

Aggiungo solo che tutto questo è segno di una pochezza e di un imbarbarimento che fa solo tristezza. Che dire della cena organizzata dall'Avvocato Campeis e andata avanti fino alle prime luci dell'alba? una forma di festeggiamento per essere riusciti a farla finita? non so veramente perchè si abbia difficoltà a vedere quanto disumani sia un modo di comportarsi del genere ( festeggiare per una morte) a poche ore dalle esequie della povera Eluana.

lunedì 9 febbraio 2009

Eluana è morta...

De profundis clamavi ad te, Domine: * Domine, exaudi vocem meam:Fiant aures tuæ intendentes: * in vocem deprecationis meæ.Si iniquitates observaveris, Domine: * Domine, quis sustinebit?Quia apud te propitiatio est: * et propter legem tuam sustinui te, Domine.Sustinuit anima mea in verbo eius: * speravit anima mea in Domino.A custodia matutina usque ad noctem: * speret Israël in Domino.Quia apud Dominum misericordia: * et copiosa apud eum redemptio.Et ipse redimet Israël: * ex omnibus iniquitatibus eius.Requiem aeternam dona ei Domine, * et lux perpetua luceat ei.
Requiescat in pace. Amen

sabato 7 febbraio 2009

DEDICATA A ELUANA

Eluana, piccolo fiore

Tu sei la prediletta

al cuore del Signore.

Tace la tua voce

mentre sei distesa

sul legno della croce.

La tua luce splende

nella notte oscura

di un mondo che non comprende.

Il tuo cuore è una sorgente

che emana amore

sul freddo della gente.

Tu sei un tesoro

molto più prezioso

di un forziere d'oro

Una mano che rapina

al tuo letto si è avvicinata

nella penombra della mattina.

Anche tu, come Gesù,

griderai "Ho sete!"

prima di volare lassù.

Ottienici in dono

quando entrerai in cielo

la grazia del perdono.

(Padre Livio)

giovedì 5 febbraio 2009

"Non perdete tempo...!"

(dalla News letter di Radio Maria del 04-02-09)

Cari amici,negli ultimi mesi i messaggi della Regina della pace hanno assunto un tono di preoccupazione materna sulla quale non possiamo sorvolare.

Nel messaggio del 25 Ottobre ci invitava a pregare "perché si fermi il piano di satana su questa terra, che é ogni giorno più lontana da Dio, e mette se stesso al posto di Dio e distrugge tutto ciò che è bello e buono nell'anima di ognuno di noi".

Nel messagio de 25 Novembre ci invitava a pregare "senza sosta per questo mondo turbolento senza speranza".

Nel messaggio del 25 Dicembre ci invitava a pregare Gesù perchè ci "aiuti a comprendere che senza di lui non avete futuro".

Nel messaggio del 2 Gennaio la Madre ci ammoniva dicendo: "Mentre la grande grazia celeste si spande su di voi, il vostro cuore rimane duro e senza risposte".

Nel messaggio del 25 Gennaio squilla l'allarme: "Io sono con voi così a lungo perché siete sulla strada sbagliata. Soltanto col mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi".

Nel messaggio del 2 Febbraio la Madonna ci avverte che il tempo della pazienza di Dio ha un termine e ci ammonisce: "Non perdete tempo, figli, perché non ne sieti padroni".

Che fare? Stare vicini al suo Cuore e a quello di Gesù, con la preghiera, la fede, la vita cristiana. "Dio vi ha scelto- ci ricorda la Madonna - per realizzare i suoi grandi progetti" ( 02-12-08). Coraggio!

Vostro P. Livio

domenica 1 febbraio 2009

GIORNATA PER LA VITA

Carissimi la giornata per la vita vuole essere un grido di allarme in difesa di chi non può difendersi perche o sta nascendo ( e lo vogliono abortire!) o è in stato vegetativo ( e lo vogliono far morire di sete!).
Questa giornata ci interpella tutti a vivere al meglio la nostra vita spendendo le nostre forze per la difesa di questo bene prezioso che è la vita stessa.
Infatti la Vita non si può fabbricare! Nonostante i tentativi ed esperimenti vari nessuno è mai riuscito a ricreare la vita primordiale. A scuola ci raccontano la favola del "brodo primordiale" ma nessuno è riuscito farci nulla con quesl brodo sperimentale se non poi tentare di cucinarci itortellini. Si vede che le teorie non sono pienamente dimostrate... e magari a scuola i proff. fossero onesti a dirlo che è solo una teoria!
Dunque?
se non si può fabbricare o costruire la Vita, significa che è la cosa più preziosa al mondo. più dell'oro e dei diamanti!
E allora se i preziosi si tengono al sicuro in cassaforte, qual'è la cassaforte che ci mette al sicuro la vita?
Chi è più venale dirà che allora bisogna avere soldi per vivere bene.. ma poi se non ami?
qualcun'altro dirà allora che l'importante è amare. Concordo ma perchè?
Perchè l'amore è la cassaforte che ci preserva la vita.
Credo la risposta stia nella definizione stessa che da dell'amore Gesù: Non c'è amore più grande di chi offre la vita per i propri amici!
Proprio così come ha fatto Lui, il Signore che ha offerto la propria vita in riscatto delle nostre vite.
Ma ecco allora la vera cassaforte della Vita è l'amore come Gesù Cristo, meglio in Gesù.
Vi auguro di conoscere sempre di più e meglio questa cassaforte che è Gesù Salvatore!

se poi volete approfondire e spendervi per salvare qualche vita èecco dei link utili che mi ha passato il caro Carmelo! (grazie!)

l primo è quello del Movimento per la vita (MPV), che tanto si adopera per la dignità umana, dal concepimento alla morte, secondo gli indirizzi della Chiesa, ma anche in chiave profondamente umana.
Vi è qui la possibilità di firmare on line una petizione europea per la vita e la dignità dell'uomo. Credo sia estremamente importante, da pubblicizzare...

Il secondo è quello del Forum delle Associazioni Familiari (FAM): propone, in chiave anche estremamente concreta e legata a quanto chiede la Chiesa, politiche rispettose della famiglia in quanto tale